GESÙ LIBERA DA OGNI POSSESSIONE DIABOLICA

Lc 4,31-37

Punto focale di ciò che accade è l’attività annunciatrice di Gesù. Ci si fa sapere che “la sua parola aveva autorità” (4,31) e che “Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: “Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?” (4,36). Nella pericope ampia di Lc 4,31-43 alla liberazione da un demonio segue la guarigione di più persone affette da varie malattie. Questi “miracoli” sono riportati a mo’ di esempio, sono esemplificativi dell’universalità della potenza salvifica di Gesù (cf. Gv 20,30-31); avvengono mediante la sua parola  e vengono raccontati proprio perché la illustrano, ne dicono la potenza salvifica.

I miracoli della liberazione dal demonio e della guarigione di una malata mettono in movimento la città, infatti “Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva” (v.40), comunicando così la forza di Dio che era in lui. Autorità e potenza sono fondate sulla sua parola annunciatrice (v.32) e operatrice di meraviglie (vv.35.39), e il mondo dei demoni entra in agitazione e risulta vinto. I demoni stessi testimoniano la loro sconfitta, dichiarando che Gesù è il Figlio di Dio, il Santo di Dio che è venuto a rovinarli. Come viene descritta la cacciata del demonio? Viene presentata la situazione che porta il grido dell’ossesso (vv. 33-34), poi c’è la parola di Gesù che lo libera (v. 35), l’effetto sui presenti (v.36) e infine il diffondersi della notizia nei dintorni. Il demonio geme e implora in un modo che solo Gesù può veramente capire e darne conoscenza a noi. Il singolo demone parla a nome di tutto il mondo dei demoni (cf. 8,27.30.35.38), e si oppone a Gesù, riconoscendone l’identità: “Da molti uscivano anche i demoni, gridando: “Tu sei il Figlio di Dio” (Lc 4,41); “Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran voce: “Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi” (Lc 8,28).

Il  mondo dei demoni dichiara la propria distanza dal “Santo di Dio”. Quale contraddizione! Dichiarano la loro distanza “Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?, e lo implorano di non rovinarli “Sei venuto a rovinarci?”. Il mondo dei demoni sa con chiarezza chi è Gesù, usa la parola di Dio con l’intento di renderla inefficace, come avviene nelle tentazioni allo stesso Gesù (cf. Lc 4,1-13; cf. Mt 4,1-11); ne conoscono il nome, sanno da dove proviene, da Nazareth, e conoscono pure la sua missione. La luce del Santo di Dio svela le tenebre del mondo dei demoni, per questo è la loro rovina. Non riescono ad ingannarlo, tentandolo, né riescono ora a rabbonirlo. La venuta di Gesù si oppone proprio al mondo del male, senza se e senza ma, senza alcuna eccezione. Ci sottrae al potere di satana, in ogni momento, in ogni situazione. Ci libera da ogni “possessione”, ci libera dal potere di sopraffazione e aggressione del demonio. “Il Santo di Dio”, “il Figlio del Dio Altissimo”, non ha bisogno di ricorrere a letture stravaganti della parola di Dio; non ha neppure bisogno di mezzi particolari, prodigiosi e ancor meno di aggredire: basta l’autorità della sua parola, che porta a compimento “la legge e i profeti” (cf Mt 5,17), che dice e impegna il senso e il contenuto della sua “venuta” tra noi. Gesù, Parola vivente, concepita per opera dello Spirito Santo, è Parola efficace che realizza ciò che annuncia: il Regno di Dio.

Non c’è spazio per un contrattacco del demonio. Su tutto si erge l’autorità della parola di Gesù che opera con immediatezza: “Taci! Esci da lui!”. E il demonio ammutolì e “lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male”. Il demonio è vinto, e anche se va in giro come leone ruggente cercando chi divorare, possiamo resistergli saldi nella fede (cf 1Pt 5,8-9), perché da Gesù siamo stati posti “sotto la potente mano di Dio” (1 Pt 5,6), “che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!” (1 Cor 15,57).

Rosario Calò

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