UN TESTO INEDITO DI SUOR LUCIA SULLA TERZA PARTE DEL SEGRETO DI FATIMA 

Una pubblicazione ufficiale del Carmelo di Coimbra, in cui è vissuta e morta nel 2005 suor Lucia, l’ultima veggente di Fatima, s’intitola un cammino sotto lo sguardo di Maria (Edizione del Carmelo, 2014) e costituisce una specie di biografia di suor Lucia, scritta dalle sue consorelle.

Stranamente, questo libro non ha fatto molto rumore. Peccato, perché si tratta di un testo inedito che getta nuove luci sulla terza parte del cosidetto segreto di Fatima, reso pubblico il 26 giugno del 2000 da Giovanni Paolo II.                           Il lettore ricorderà che il messaggio di Fatima è composto di un segreto diviso in tre parti. Le prime due parti riguardano la spaventosa visione dell’inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda guerra mondiale, e poi la previsione dei danni immani che la Russia, con l’adesione al totalitarismo comunista, avrebbe recato all’umanità.

Nella terza parte del segreto, Lucia vede un angelo con una spada di fuoco che, scintillando, emetteva fiamme che sembravano dovessero incendiare il mondo, ma si spegnevano al contatto dello splendore che emanava dalla mano di Nostra Signora. La visione continua con l’angelo che chiede penitenza, Lucia che vede un “vescovo vestito di bianco”, insieme ad altri vescovi e sacerdoti, che attraversa una città mezza in rovina, sale verso una montagna sormontata da una grande croce, e infine viene viene ucciso da un gruppo di soldati, cadendo con vescovi, preti e molti laici, uomini e donne di varie classi e posizioni.

Il volume recentemente pubblicato del Carmelo di Coimbra presenta una novità, cioè racconta in che modo Lucia sia spinta a scrivere la terza parte del segreto di Fatima, secondo il comando datole dai suoi superiori. Racconta un testimone: “Verso le 16 del 03 gennaio 1944, nella cappella del convento, davanti al tabernacolo, Lucia chiese a Gesù di farle conoscere la sua volontà: sento allora che una mano amica, affettuosa e materna mi tocca la spalla.

“È la Madre del Cielo che le dice: “stai in pace e scrivi quello che ti comandano (la terza parte del segreto), ma non quello che ti è stato dato di comprendere sel suo significato”, intendendo alludere al significato della visione che la Vergine stessa le aveva rivelato.

“Subito dopo, dice Lucia, ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema; montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con se in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare: è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso. L’odio e l’ambizione provocano la guerra distruttrice. Poi, nel palpitare accelerato del cuore e nel mio spirito, ho sentito una voce leggera che diceva: Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa Cattolica, Apostolica, nell’eternità, il Cielo!

Questa parola, “cielo”, riempì il mio cuore di pace e felicità in tal modo che, quasi senza rendermi conto, continuai a ripetermi per molto tempo: il Cielo, il Cielo!”

La lettura di questo testo inedito di Suori Lucia aiuta a capire le parole di papa Benedetto XVI, pronunciate durante il suo ultimo Pellegrinaggio a Fatima, il 13 maggio 2010, quando affermò:

“S’illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di fatima sia conclusa”, in essa “sono insocate realtà del futuro della chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano (…) quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. (…) Fatima punta proprio alla risposta fondamentale, cioè conversione permanente, penitenza, preghiera, e alle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.

Conclude Benedetto XVI: “Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannuncio trionfo del Cuore Imamacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità”.

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