L’AMBIENTE IN CUI HA VISSUTO LA FONDATRICE 

Carolina Santocanale nasce e vive in una famiglia aristocratica, dell’alta borghesia. Il padre, Domenico Santocanale, discendente dei baroni della Celsa Reale, fa l’ avvocato presso il Tribunale Ecclesiastico di Palermo ed è amministratore-economo della cattedrale di Palermo. La mamma, Caterina Andriolo Stagno, “santa anima”, donna assai pia, di molta carità, amorosissima,ottima educatrice, proviene da una famiglia di ricchi proprietari terrieri residenti in Cinisi (PA). Carolina , dopo le elementari e il ginnasio, fatti in un Istituto privato, viene istruita in casa nelle materie letterarie e scientifiche da due insigni precettori. La sua formazione viene completata dalla conoscenza delle arti belle: musica, pittura, ricamo; inoltre, parla e scrive in francese come fosse l’italiano.  Molto distinta nel suo modo di fare, anche da “anziana ”il suo tratto rivela la nobiltà dei natali.

POSIZIONE SOCIALE E DELLA CHIESA IN QUEL PERIODO:

Il periodo storico in cui vive non è dei più felici specie per la Chiesa.

In varie nazioni d’Europa quali: Francia, Spagna, Portogallo, Italia e in vari Stati dell’America Latina, prendono campo il liberalismo ”massonico ed ateo”ed il socialismo.

Mal si sopporta l’unione fra Stato e Chiesa e, in vari modi , si tenta di attuarne la separazione. Le iniziative prese sono le seguenti:

  • Introduzione del matrimonio civile e del divorzio (in Italia col Codice Civile del 1866)
  • Soppressione degli Ordini Religiosi ed incameramento dell’asse ecclesiastico(15 Agosto 1867)
  • Laicizzazione della scuola.

I PROBLEMI CHE HA INCONTRATO E RISOLTO:

  • Grandi difficoltà economiche,specie prima, durante e dopo la guerra del 1915-1918; manca persino il pane. Con la questua, chiedendo l’elemosina di porta in porta, aiuta i poveri di Cinisi e si fa tutta a tutti;
  • Mancanza di una buona e costante guida spirituale per le sue Suore, dato che molti Padri Cappucini prestano servizio militare ; spesso manca anche la S.Messa. La Fondatrice si sforza di supplire con le “istituzioni religiose,le letture in comune”; per la S.Messa si va in parrochia;
  • Grande incertezza nel fare l’atto di vendita della sua grande casa a tre-quattro Suore, giacchè lo Stato con molta facilità incamera i beni dei “Religiosi”.
  • Varie Suore: deboli, ammalate, bisognose di cure, deve mandarle in famiglie per riprendersi.

Spesso si serve dei proprio familiari”benestanti” per ottenere che si curino adeguatamente.

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